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Francobollo di Roger Platiel
francobollo fittizio
La creazione di un francobollo postale é spesso un omaggio reso da una nazione a un luogo, ad un avvenimento, a un momento storico, a un personaggio che conta. I pittori e gli altri artisti non vengono meno a questa regola. Alcuni nonostante cio' rimangono « dimenticati » dall'arte postale. Vi presentiamo, riuniti (francesi o stranieri), i francobolli emessi (206) e i semplici studi di francobolli (224 ) in omaggio agli artisti presentati nel nostro sito. Il primo francobollo francese fu creato nel 1849, l'Inghilterra ci precedette di una decina d'anni. Questa piccola forma di carta dentellata viaggia ; il francobollo naviga, vola, fa sognare, allora sogniamo un poco. M.C.
Sicuramente non conosciamo tutti i francobolli creati dai diversi artisti ; non esitate a farceli conoscere !
Tutti i francobolliNote di biografia
Di genitori tedeschi scappati dal regime hitleriano, Roger Platiel nasce a Parigi nei primi giorni del 1934. La sua infanzia e la sua gioventù sono state irrimediabilmente segnate dal nazismo e dalla guerra che, condannandolo all’insicurezza ed a una vita sempre girovaga per anni, lasciano in lui una memoria mai riconciliata. Platiel trascorre la sua infanzia in Danimarca, in Inghilterra e poi in Svizzera. Inizia i suoi studi d’arte nel ’52 alla Werkakademie di Kassel, dove due anni prima si erano stabiliti i genitori; l’incisione lo attira, Platiel vi si applica subito sotto la direzione del Professor Hans Leistikow. Si stabilisce a Parigi nel ’56, si iscrive all’Atelier 17 di Stanley William Hayter di cui scopre il modo di procedere e ne diventa allievo dal ’56 al ‘58.
Dopo un viaggio in America (Stati Uniti, Messico 1959), torna a Parigi l’anno seguente, a Montparnasse, e ritorna a lavorare da Hayter. All’inizio, senza esitazione nelle sue scelte plastiche - “questo è il privilegio dei viaggiatori senza passato e senza bagagli” scrive Claire Bonnafé (in Percorso di un viaggiatore astrale) - Platiel utilizza certi elementi formali del suo maestro, ma anche di Henry Moore, di Max Ernst o di Paul Klee, trasformandoli però subito in un linguaggio completamente autonomo. Crea il suo primo atelier personale a Cachan nel ’62 e visita la Francia, la Germania, la Svizzera.
A metà degli anni 60 l’artista espone molte sue opere alle diverse biennali parigine. Viaggia in Asia nel ’65, trascorre un anno a Roma grazie ad una borsa di studio del Land di Hesse (1966-67), poi 3 anni in Africa ( 1968-70). Eccolo di nuovo a Parigi agli inizi degli anni 70; in questi anni partecipa a numerose esposizioni collettive in Francia ed all’estero (Germania, Inghilterra, Israele, Malta); ricomincia a viaggiare in Italia e Grecia.
Nel ’77 Roger Platiel ha un neo alla tempia che gli fa rinviare una mostra già prevista a Francoforte. Tuttavia l’artista non cessa di lavorare, anzi, accellera i suoi ritmi. Inciderà la sua ultima tavola (“Traccia”) nel marzo ’78, tre mesi prima di spegnersi; a settembre dello stesso anno la città di Francoforte gli consacra un’esposizione postuma con tutte le sue opere più recenti. Nel ’79 la Staatlichen-Kunstsammlungen di Kassel organizza una mostra retrospettiva dove per la prima volta viene esposta l’integralità della sua opera.
Platiel sogna di un linguaggio del futuro dove la nostra storia possa finalmente esprimersi, raccontarsi e forse viversi. L’arte dell’incisione che l’artista ha sempre adottato escludendo altri mezzi espressivi gli ha offerto questa possibilità; in realtà, anche con la sola incisione l’artista ha fatto opera di pittore perché, come scrive ancora Claire Bonnafé: “La magnificenza del colore, una vibrazione scintillante e sorda portata al massimo della sua intensità con estrema finezza, forma il fuoco centrale della sua ricerca, e non potrebbe esserne separata”.
Manifestamente artisti
L'arte e gli artisti si mettono in mostra : manifesti, gallerie, musei, esposizioni personali o collettive. Sui muri o nelle vetrine, sagge o ribelli, i manifesti avvertono, commentano, mostrano. Alcuni sono stati composti da un artista in occasione di un avvenimento particolare, altri, austeri, non hanno che la lettera.Alcuni sono stati creati con la tecnica litografica, la maggior parte sono delle semplici riproduzioni offset. Numeroso sono quelli che amano collezionare questi rettangoli d'arte, su carta lucida o opaca, monocrome o con differenti colori, con molte parole o quasi mute. Vi presentiamo riuniti qui di seguito i manifesti (francesi e stranieri) in omaggio agli artisti presenti sul nostro sito (327 ). Tra questi ultimi, alcuni non hanno ancora il « loro manifesto », che viene quindi sostituito da un catalogo d'esposizione o da una rivista. Siamo felici di poter rendere omaggio, grazie a questa rubrica, alcune gallerie mitiche come Denise René, Louis Carré, Claude Bernard, Berheim Jeune, Maeght, Pierre Loeb e moltre altre ancora.
Tutti i manifesti
Cataloghi ragionati
Cataloghi ragionati
*« L'oeuvre gravé 1956-1978 », Patrick Bertrand, Les Amis de Roger Platiel, 2015 Tutti cataloghi ragionatiTracce bibliografiche
Da leggere sull'artista :
- « R. P. - Graphik », cat., Kasseler Kunstverein, Kassel, Allemagne, 1961
- « Villa Massimo », cat., exposition coll., Villa Massimo, Rome, Italie, 1966
- « Roger Platiel », cat., Ed. Galleria Milano, Rome, Italie, 1967
- « Cinque artisti dell'atelier 17 », cat., Ed. Calcografia Nazionale, Rome, 1968
- « Atelier 17 », cat., Ed. Elvehjem Art Center, Madison, Etats-Unis, 1977
- « Das druckgraphische Werk », Erich Herzog, Cat., S. K. Kassel, 1979
- « Roger Platiel », Claire Bonnafé, in Nouvelles de L’Estampe n° 49, 1980
- « R. P. - Gravures », A. Chatham de Boliva, in Art & Métiers du livre n°161, mai-juin 1990
- « Roger Platiel », in « Hayter et l'Atelier 17 », Ed. Musée de Gravelines, 1993
- « R. Platiel : 1934-1978 », Cat., Ed. Cultura de la Ciudad de Buenos Aires, 1997
Da leggere dell'artista :
- Pas d'ouvrage ou de catalogue référencé.
Sito web :
Aucun site internet dédié à cet artiste.Saperne un po' di più :
Francobollo di Roger Platiel
La creazione di un francobollo postale é spesso un omaggio reso da una nazione a un luogo, ad un avvenimento, a un momento storico, a un personaggio che conta. I pittori e gli altri artisti non vengono meno a questa regola. Alcuni nonostante cio' rimangono « dimenticati » dall'arte postale. Vi presentiamo, riuniti (francesi o stranieri), i francobolli emessi (206) e i semplici studi di francobolli (224 ) in omaggio agli artisti presentati nel nostro sito. Il primo francobollo francese fu creato nel 1849, l'Inghilterra ci precedette di una decina d'anni. Questa piccola forma di carta dentellata viaggia ; il francobollo naviga, vola, fa sognare, allora sogniamo un poco. M.C.
Sicuramente non conosciamo tutti i francobolli creati dai diversi artisti ; non esitate a farceli conoscere !
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Oltre alle opere attualmente in stock, mi è sembrato utile di darli a vedere o conoscere altre opere degli artisti rappresentati nella galleria. Queste parti, oggi vendute o ritirata della vendita, sono state nello stock della galleria in un passato recente.
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