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Sarà allievo della Scuola d'Arte N. Barabino di Genova e dell'Accademia di Belle Arti di Carrara. Nel 1962, realizza la sua prima personale alla Società di Belle Arti di Genova. Entra nell'atelier dell'architetto tedesco Konrad Wachsmann. Nel 1964 espone a Verona (Galleria Ferrari) e Bologna (Galleria 2000), e inizia una lunga collaborazione con la Galleria La Figura di Prua di Genova. Stringe amicizia e coltiva una lunga corrispondenza con l'artista Mario Nigro. Nel 1968, incontra il pittore...
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Biographie de Gianfranco Zappettini
Sarà allievo della Scuola d'Arte N. Barabino di Genova e dell'Accademia di Belle Arti di Carrara. Nel 1962, realizza la sua prima personale alla Società di Belle Arti di Genova. Entra nell'atelier dell'architetto tedesco Konrad Wachsmann. Nel 1964 espone a Verona (Galleria Ferrari) e Bologna (Galleria 2000), e inizia una lunga collaborazione con la Galleria La Figura di Prua di Genova. Stringe amicizia e coltiva una lunga corrispondenza con l'artista Mario Nigro. Nel 1968, incontra il pittore tedesco Winfred Gaul, attraverso il quale comincia a frequentare artisti tedeschi e olandesi. Con altri artisti italiani (Lucio Fontana, Enzo Mari, Fausto Melotti, Bruno Munari, Mario Nigro, Mario Radice, Manlio Rho, etc), viene invitato a partecipare nel 1971 all'esposizione di gruppo « l'Arte concreta » alla Westfälischer Kunstverein a Münster. Agli inizi degli anni 70, in Italia e in Europa prendono forma dei nuclei di artisti che lavorano sugli elementi minimi del linguaggio della pittura; sarà la « pittura analitica » e Gianfranco Zappettini avrà il suo posto in questo ambito contribuendo sia con le sue opere che con numerosi scritti pubblicati in Italia come all'estero. Nel 1977, è invitato al Documenta 6 a Kassel. Nel 1978 espone a Parigi nel collettivo « Abstraction Analytique », organizzato da Bernard Lamarche-Vadel, (ARC-Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris e Anversa). Alla fine degli anni 70 Zappettini prende una nuova direzione. Il pittore si stabilisce a S. Andrea di Rovereto (Chiavari) in una sorta di auto isolamento dal circuito internazionale dell'arte. Non cesserà tuttavia di esporre. La sua ricerca spirituale lo spinge a viaggiare fra l'Europa e il Medio Oriente, in Africa e lo farà avvicinare a buddhismo e al taoismo. La sua arte evolverà ancora, prima verso il simbolismo e la metafisica e poi verso una semplificazione negli anni 90. Nel 1998, il Museo di art contemporanea Villa Croce a Genova gli consacra una retrospettiva. Nel 2003, si crea la Fondazione Zappettini a Chiavari; ha come obbiettivo la promozione dell'arte contemporanea.
Vedere e scoprire
L'opera presentata qui non è alla vendita.
Cataloghi ragionati
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Nessuno catalogo referenziato. Tutti i cataloghi ragionatiTracce bibliografiche
Da leggere sull'artista o dell'artista :
* « Gianfranco Zappettini. Al fine che traspare », Luca Venturi et Stefano Tubino, Ed. Artestudio, 1995* « Gianfranco Zappettini, Mostra Antologica 1964-1997 », Guido Giubbini, Ed. Museo d'arte contemporanea Villa Croce di Genova, 1998
* « Gianfranco Zappettini - Blu », Matteo Foschesatti, Enrico Mascelloni et Giovanni Bonomi, Ed. Fondation Zappettini, Chiavari, 2004
* « Gianfranco Zappettini, La trama e l'ordito », Laura Cherubini, Ed. Le Mani, 2009
* « Claude Viallat, Gianfranco Zappettini. Sul bordo della pittura », Marco Meneguzzo, Ed. Carlo Cambi, 2010
* « Gianfranco Zappettini », Alberto Fiz, Ed. Carlo Cambi, 2016
Sito web :
http://www.fondazionezappettini.org/Default.aspx?sezione=HomeFrancobollo :
Nessuno bollo realizzato a questo giorno.Movimenti dell'arte
- + ARTE NON FIGURATIVA / 1942-1975 / Jean Bertholle, André Beaudin, Jeannie Dumesnil, Hanna Ben-Dov, Elvire Jan, Charles Lapicque, ecc.
- + ARTE CONCETTUALE / 1965-1980 / Robert Barry, Mel Bochner, Ian Hamilton Finlay, Hanne Darboven, Ilya Kabakov, ecc.
- + MINIMALISMO / 1962-1980 / Ad Reinhadt, Robert Morris, Donald Judd, Dan Flavin, Carl André, Richard Tuttle, Robert Ryman, Alan Charlton, ecc.
Valutazione - Mediazione
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Manifestamente artisti
L'arte e gli artisti si mettono in mostra : manifesti, gallerie, musei, esposizioni personali o collettive. Sui muri o nelle vetrine, sagge o ribelli, i manifesti avvertono, commentano, mostrano. Alcuni sono stati composti da un artista in occasione di un avvenimento particolare, altri, austeri, non hanno che la lettera.Alcuni sono stati creati con la tecnica litografica, la maggior parte sono delle semplici riproduzioni offset. Numeroso sono quelli che amano collezionare questi rettangoli d'arte, su carta lucida o opaca, monocrome o con differenti colori, con molte parole o quasi mute. Vi presentiamo riuniti qui di seguito i manifesti (francesi e stranieri) in omaggio agli artisti presenti sul nostro sito (327 ). Tra questi ultimi, alcuni non hanno ancora il « loro manifesto », che viene quindi sostituito da un catalogo d'esposizione o da una rivista. Siamo felici di poter rendere omaggio, grazie a questa rubrica, alcune gallerie mitiche come Denise René, Louis Carré, Claude Bernard, Berheim Jeune, Maeght, Pierre Loeb e moltre altre ancora.
Tutti i manifesti